"Biologico" cos’è e come funziona

"Biologico" cos’è e come funziona

Di questi tempi si parla tanto di "Biologico" nel campo degli alimentari, ma cos’è e come si ottiene la certificazione biologica?

La certificazione biologica è un attestazione fornita da organismi specializzati, che riconosce alle aziende che agiscono in vari ambiti, tra cui l'alimentare, il raggiungimento di standard definiti da normative dell’Unione Europea.

Per rilasciare la certificazione biologica, tali organismi svolgono una serie di verifiche e analisi che servono ad accertare le modalità di produzione e l’utilizzo di sostanze conformi assenza di sostanze alle normative vigenti.  

Ma come si ottiene la certificazione biologica?

Ottenere la certificazione non è affatto semplice. L’iter da seguire è lungo, costoso e richiede un’attenzione severa ai regolamenti. L’accesso al sistema di controllo e certificazione biologica impegna l’imprenditore a mantenere la propria struttura conforme agli stringenti requisiti di legge e a quelli imposti dagli organi certificatori.

Gli enti certificatori riconosciuti verificano la conformità del prodotto e del processo ai requisiti fissati e alle regole tecniche. Si garantisce così al consumatore la qualità del prodotto biologico certificato e la certezza che gli alimenti acquistati rispettino i canoni della filiera sostenibile.

In Italia sono presenti oltre 70 mila aziende in possesso delle certificazioni. Chi ne è possessore viene sottoposto a dei controlli periodici che riguardano più ambiti, partendo dalla tracciabilità del prodotto fino al rispetto della salute dei lavoratori e degli animali e l’utilizzo di sostanze chimiche che possono essere nocive sia per l’uomo che per l’ecosistema.

Quali sono gli enti coinvolti?

In Italia l’autorità competente è il MIPAAF (Ministero politiche agricole alimentari e forestali) che si occupa di comunicare le linee guida per i controlli che vengono espletati da:

  • Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero (ICQRF);
  • Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri (C.U.T.F.A.A.);
  • Regioni.

Come si svolge l’iter?

L’iter per la certificazione si sviluppa secondo questi passaggi:

  • Inviare tutta la documentazione che riguarda l’azienda ad uno degli organismi riconosciuti e certificati dal MIPAAF
  • notificare alla propria Regione l'avvio la procedura. Dal momento in cui viene inviata la notifica l’azienda è tenuta a rispettare tutte le regole previste dalla normativa sul biologico
  • attendere che venga effettuata la conversione

Il periodo di conversione non è breve per nulla, parliamo di due o tre anni nei quali verranno effettuati tutti i controlli del caso su suolo, allevamenti, processi produttivi. Inoltre si verificherà che in nessuno di questi punti della catena produttiva siano presenti sostanze contaminanti vietate nell’agricoltura biologica.

Nello specifico ciò che l’azienda deve rispettare per ottenere la certificazione è l’assenza di:

  • OGM (Organismi Geneticamente Modificati)
  • Assenza di pesticidi, coloranti o diserbanti

Mentre deve essere assolutamente garantita una vita dignitosa agli animali allevati, garantendo spazi aperti, mangime biologico anch’esso e soprattutto rispetto del normale ritmo di produzione di sostanze che poi in seguito verranno raffinate (latte, miele, uova…), nonchè tecniche di coltura che mantengano il terreno in salute.

All’’estero invece le modalità di certificazione cambiano di paese in paese. Ovviamente per quanto riguarda l’unione europea possono cambiare gli enti certificatori e qualche tempistica, ma l’iter rimane fondamentalmente lo stesso.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, si parla di NOP. Il National Organic Program (NOP) è la normativa che dal 2002 regola la produzione e l’etichettatura dei prodotti biologici negli Stati Uniti e viene gestita dall’USDA (United States Department of Agricolture).

Gli operatori che intendono esportare negli USA possono usufruire di due diverse modalità: possono richiedere la certificazione NOP oppure possono esportare in regime di equivalenza EU-NOP.

Gli operatori che richiedono la Certificazione NOP devono produrre e trasformare rispettando gli standard specifici e più restrittivi della normativa NOP lungo l’intera filiera.

L’organismo di controllo alla fine dell’iter di certificazione rilascia un Certificato di Conformità.

 

 

Sitografia:

https://www.aldi.it/it/il-mondo-aldi/rubriche/bio-e-buono/certificazioni-biologiche-ed-etiche--ecco-di-cosa-si-tratta.html#:~:text=La%20certificazione%20biologica%20%C3%A8%20un,non%20solo)%20il%20raggiungimento%20di

https://panierebio.com/blog/certificazione-bio-prodotti-alimentari/

https://icea.bio/certificazioni/food/lagricoltura-biologica/certificato-nop-usa/

 

 


Post precedente